lunedì 12 maggio 2014

Prove Invalsi e il regno dell'assurdo.

Alcune considerazioni veloci.
Le prove Invalsi abbassano inesorabilmente le medie anche degli studenti più diligenti. Quelli, per intenderci, che arrivano agli scrutini con tutti 9 e 10. Gli stessi studenti che a seguito dell'Invalsi, perdono motivazione e stimolo, perchè vedono le loro medie abbassarsi inesorabilmente dopo mesi di serio impegno.
Facendo riferimento, in particolare, alle prove somministrate in terza media il cui esito influisce sulla valutazione complessiva, avete mai riflettuto su quante borse di studio in meno vengono elargite da quando c'è la prova Invalsi. Cherchez l'argent?
Di fatto non credo che questa sia l'unica motivazione di carattere economico.
E' una "fabbrica" che costa molto denaro ai contribuenti.
Peccato, potrebbe anche essere uno strumento valido se fosse concepito per essere tale: uno strumento, appunto. Direi che assomiglia di più ad un mezzo pesante, ad un rullo compressore... ad un'asfaltatrice .
Appesantisce e schiaccia.
Un sistema di valutazione nazionale può essere legittimo, ma i parametri su cui impostare le prove, per essere davvero utili, non dovrebbero prescindere  dalle indicazioni nazionali sulla programmazione scolastica ed attestarsi su un livello di difficoltà medio. Non c'è niente di "medio" nelle prove Invalsi. Inoltre non si dovrebbero inserire domande a trabocchetto e arzigogolate.
Sarebbe, inoltre, necessario, rendersi conto che tali prove , che come ben si sa, sono impostate su domande a risposta multipla, possono influire solo parzialmente sulla valutazione complessiva dell'alunno.
A questi è richiesto di saper elaborare un pensiero, di saperlo mettere per iscritto: tutto ciò non può essere rilevato con le prove Invalsi e non potrebbe esserlo nemmeno se queste fossero concepite in modo sensato.
Ma potrebbero comunque avere un valore complementare nella valutazione dello studente, se fossero concepite con criteri opportuni.
Chi produce questi test non ha ben chiaro cosa sia la scuola. Non ha ben chiaro chi sia uno studente. Non ha ben chiaro cosa sia un gruppo classe. Non ha ben chiaro che cosa sia l'autonomia nell'insegnamento. Non ha ben chari i programmi, soprattutto. Ho visto le prove di matematica della seconda primaria: alcuni quiz presuppongono la conoscenza di nozioni di terza elementare.
C'è qualcosa che davvero non quadra.
Qualcuno dovrebbe poi spiegarmi, come mai in questi ultimi anni, non hanno fatto che ribadire che la scuola è un'azienda che agisce in piena autonomia (sapete quante sono le autonomie della scuola?) e poi spuntano queste prove sovranazionali, uguali per tutti...strana forma di democrazia, il cui fine è arrivare a stabilire che nessuno è in grado di superare completamente una prova Invalsi: tutti egualmente ignoranti e stolti. Faranno eccezione quei tre quattro alunni (escludiamo ovviamente quelle centinaia le cui prove sono palesemente svolte dagli insegnanti stessi) che hanno un quoziente intellettivo che, ovviamente di medio non ha nulla.
 Insomma se a scuola i computers sono pochi e non funzionano, l'autonomia ti consente di non utilizzare il pc ( e come faresti?) e la programmazione subisce un piccolo ritocco. Se la classe non è in grado di superare una difficoltà nella comprensione di un argomento di matematica, per esempio, hai l'autonomia ( e il dovere) di gestire modi e tempi di insegnamento al fine di portare gli studenti a raggiungere quell'obiettivo. Ma...se ti capita la prova Invalsi la devi fare e basta. Anche se non c'entra molto con il sistema di valutazione generale della scuola in cui operi.
Quando vennero introdotte, non dimentichiamo però che i vari dirigenti avrebbero dovuto proporle e farle votare in sede di collegio docenti: in quante scuola questa prassi è stata seguita?
Si dice adesso che l'Invalsi sia da perfezionare, ma è perfettibile un progetto che parte in modo così sbagliato?
(zoe)

martedì 28 gennaio 2014

Articolo qualunquista in breve.


Figliolini - Uomo con la testa fasciata
... ogni riferimento all'attuale situazione è auspicabile.

Congiuntivo e citazioni.

 Oggidì, due sono i nemici che tutti sono disposti a combattere con coraggio e determinazione. Eh sì... perchè essi sono  odiosi, insopportabili! Se avessero bocche direbbero di loro che mangiano i bambini, come i comunisti del tempo che fu.  Danno più ai nervi dei drogati e di quelli che sputano per la strada. Fanno sprofondare in un pozzo di nero sospetto coloro che li utilizzano. La diffidenza si leva di fronte a chi osa bagnarsene le labbra, come al cospetto di un vizio immondo. Coloro i quali ancora azzardano a farne uso, lo fanno timidamente, scusandosi, irridendo se stessi per la temerarietà; mostrano di conoscere questi  mostri e nello stesso tempo si prostrano di fronte all'uditorio gabellandosi. Sono stati rinnegati persino dai vecchi amici - e tali non erano-, quelli che pareva li conoscessero meglio. Qui, signori, si tratta di ... citazioni!
Figliolini - Dolce siesta.
(Oh cielo!, la parola brucia sulla lingua!) Potrebbe indicare che il portatore del verbo non sia del tutto sano: potrebbe  essere vanesio! La vanità culturale non è concessa, perchè non è ancora possibile soddisfarla chirurgicamente. 
Non è naturalmente presa in considerazione l'ipotesi (il tribunale popolare non lo consente - la forca già si scorge in lontananza) che possa trattarsi di semplice conoscenza, quella che serve alla costruzione dell'individuo, che forma l'indipendenza di giudizio, che consente di esprimere il proprio pensiero attraverso le parole di chi ha saputo usarle molto meglio e molto prima di noi. Oh , ma no... ma no... è sfoggio... è sfoggio ... se lo dicono tra di loro e nemmeno a voce tanto bassa. Comincia uno e poi un altro segue , già anche quello laggiù!, quello in fondo alla fila, un po' nascosto, che tiene celato un rammendo di congiuntivi sul di dietro dei pantaloni, e che finalmente grida, liberato, più forte di tutti:- Eh, sì, è così! Guarda che arie si danno!! Ma chi si credono? Io leggo il giornale, io!
 (Chi conosce il sorriso della soddisfazione gagliarda?)
Cosa rende più felici tante persone insieme che rendersi conto di un comune male?  
E una sorte affine è riservata ai congiuntivi:  ormai deportati e dietro le sbarre. Li hanno denunciati alle autorità...le autorità stesse. Professori universitari hanno firmato la loro condanna. Il motivo? Mancanza di orecchio: qualcuno ha tribolato trentanni nello sforzo di compiacere una lingua che possedeva la magia del modo delle possibilità, ma finalmente può cessare lo sforzo immane, non incorrere più nel rischio dell'errore. Eliminazione e non se ne parli più! E' vero, il mondo delle possibilità ha quasi cessato di  esistere, ma pensare di sostituirlo con il mondo nel modo indicativo  è altrettanto utopico. Pur vero è che si può spacciare per certezza ciò che non è ...ma se un coniglio esce dal cilindro siamo sicuri che la cena sia garantita? 
(fran)